Feb 24, 2009

ore 21, an essay in Italian


Una giovinezza trascorsa ad aspettare. Fin da quel primo pomeriggio di primavera. Ero adolescente e come quella prima giornata di sole, ero innamorata del primo amore. Aspettavo.
Ho aspettato finché fuori si è fatto buio e mentre vedevo calare la luce, appesi e pronti per essere indossati, sbiadivano una camicetta e una leggera sottana, fresca di cotone e nastri appena stirata. Avrei dovuto indossarli quel pomeriggio ma fuori è diventata sera. Aspettavo di metterli e fare quella passeggiata col mio primo amore. Quella passeggiata, né l'amore, né il momento arrivarono mai e ho rimesso nell'armadio la camicetta e la leggera sottana, fresca di cotone e nastri appena stirata.

Come ho aspettato triste quell'amore non puntuale e mai giunto, ne ho aspettati altri. Anche ora, dopo tempo––dopo la giovinezza––aspetto ancora con quella stessa sciocca speranza di sentire il ronzio del citofono. Sono trascorsi anni e amori, e lunghe citofonate di allegria e brevi passeggiate. Ma ancora aspetto, come quando da ragazza innamorata guardavo appesi sul gancetto dell'anta i vestiti pronti della primavera. Ci sono volte che nascosta guardo fuori la finestra mentre aspetto. E mentre lo faccio sento ancora quel sapore non proprio dolce in bocca. Il sapore dell'attesa. Aspetto.

Aspetto ancora. Attendo l'uomo che adesso ritarda perché forse sta passeggiando con una ragazza fresca e giovane, vestita di primavera. Sto aspettando che mi venga a prendere per portarmi via. Ancora attendo, chissà perché. Possibile ch'io non mi sia ancora stancata? Io la Maestra, Campionessa, la Sacerdotessa dell'Attesa! Sono secoli che perfeziono la mia arte. Non ho mai perso il sorriso. Ho aspettato sempre speranzosa e ciascuna volta l'attesa è stata inutile. Inutile e vuota come la casa dove me ne stavo lì, ad aspettare.

Pronta, le valige chiuse. L'affitto pagato. Il gas spento. Aspetto.
Ma è tardi, fuori s'è fatto buio e lui non arriva.

4 comments:

  1. Ah, l'amore della gioventu! It's hard to give up that dream, isn't it?

    Coraggio e speranza. Come diceva Scarlet O'Hara,"domani `e un altro giorno."

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  2. Those blossoms suddenly appearing in my reader made me swoon. The post looks beautiful, too. Not that I understand much of it...

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  3. Lola,
    This is charming, and poignant.

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  4. Hi! C'è un brano di Nora Jones che mi ha fatto pensare questo tuo scritto "Don't Know Why".Hai presente quando recita..."My heart is drenched in wine/
    But you'll be on my mind
    Forever"...ecco proprio così. Forever è così simile a Never, quello che tu scrivi nel post. Forse ho la risposta sai, intendo del perchè ti accade, o accade questo a quella persona...in realtà si è data un inconsapevole appuntamento con se stessa e quindi...fuori non può esserci alcuno. La sua intensa attesa, bella e struggente sembrerebbe parlare più di sè, che di un incontro fuori, questo volevo dirti. Soluzioni non ne ho, sarebbe tragico averne a proposito e poi suggerirle ad un'altro. Ma quella persona potrebbe decidere di incontrare se stessa negli altri, scoprendosi anche nuova da come s'immagina. In fondo noi possiamo amare come siamo amati, ma viè quell'intrigante modo anche di scoprirci come siamo, grazia all'incontro. Almeno questo, facendoci la pubblicità da soli, piuttosto che affidandola solo al sogno. Un augurio ed un saluto. Sei una bella anima, go on! Ciao

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